17/04/07

IL DIBATTITO


LA PROPOSTA (lettera a Mario Vinante)


Egregio Presidente,

immagino, dato che è ormai emergenza planetaria, che tu sia ben informato sui cosiddetti cambiamenti climatici terrestri. La comunità scientifica internazionale è unanimemente convinta che gli sfasamenti dei delicati sinergici equilibri delle dinamiche delle correnti marine e dei cicli meteorologici planetari siano al 90% di origine antropica. L’ effetto serra, fenomeno del tutto naturale e necessario per garantire la vita del nostro pianeta, determinato da alcune sostanze (anidride carbonica, metano, vapore acqueo, eccetera) è stato alterato gravemente dalle spaventose emissioni di CO2 prodotte dalle attività umane esponenzialmente aumentate a partire soprattutto dalla metà del secolo scorso. Ciò sta comportando (e lo abbiamo potuto ben notare proprio quest’inverno) un innalzamento medio delle temperature. Per di più altre gravi “anomalie” si sono sovrapposte a tale fenomeno in questo “quadro” a tinte sempre più fosche ed inquietanti: il buco dell’ozono O3 (il filtro naturale che impedisce ai raggi ultravioletti di passare la nostra atmosfera), le piogge acide e altro ancora. Le risultanze di tutto questo sono il deterioramento sempre più evidente e accelerato delle condizioni di vita naturali della nostra biosfera. Minori precipitazioni, desertificazioni avanzanti, scioglimento delle calotte polari, riduzione dei ghiacciai, concentrazione di inquinanti nell’aria, nell’acqua e nel suolo, eccetera. Ebbene? dirai, che centriamo noi amanti del firmamento e dell’osservazione notturna delle galassie? Beh, dico io, potreste cominciare ad occuparvi un po’ più frequentemente oltre che di Cassiopea, di Saturno o del Pianeta rosso – i cui destini, tutto sommato, non s'intersecano con quelli della maggioranza dei comuni mortali – del nostro Pianeta azzurro, la cui sempre più cagionevole “salute” andrà invece a pregiudicare le sorti prossime venture di miliardi di persone. O no? Potreste invitare, magari questa prossima estate, qualche "esperto" a spiegare come ognuno di noi nel suo piccolo può contribuire a “contenere” se possibile il problema e a non provocare ulteriori danni. Credo sia tempo che tutte le persone consapevoli delle future nefaste conseguenze dei nostri suicidi comportamenti quotidiani (tra le quali auspico di poterti annoverare) facciano la loro parte per far si che chi invece consapevole non lo è ancora, lo diventi al più presto. L’associazione che presiedi potrebbe dunque inserire (permettimi il suggerimento) nel prossimo calendario delle serate divulgative “indoor” un incontro sul risparmio energetico (ma quello vero non quello che deriverebbe dallo spegnimento delle lucette degli stand-bye televisivi), un altro sull’acqua, elemento vitale la cui disponibilità a breve diverrà verosimilmente un problema anche da noi. Vedi Presidente, la stupidità è ovunque. Purtroppo. E benché lo “sforzo” individuale richiesto per arginare il progressivo collasso dell’ecosistema sia tutto sommato ben poco, l’impresa riformatrice dei comportamenti individuali appare davvero titanica. L’attuale popolazione adulta attiva, quella inclusa tra i venti e i sessantacinque anni, la cui intera esistenza è stata immersa nel più sfrenato consumismo, è incapace di porsi criticamente nei confronti del sistema. Perlomeno la maggior parte di essa sembra non capire che la crisi ambientale, i cui segni sono ogni giorno più evidenti, dipende totalmente dal proprio modus vivendi. Agire non è facile soprattutto perché l’economia mondiale rema contro e l’azione riformatrice troppo spesso risulta di retroguardia e subalterna all’interesse economico che nel comune sentire è ancora prioritario. Non vi è dubbio che i danni ormai certi potranno essere contenuti in qualche modo solo se si riuscirà nel più breve tempo possibile a riconsiderare proprio i principi base dell’economia occidentale il cui presupposto è il consumo. Consumare a prescindere dal merito e dalle necessità. Il punto è proprio questo. Sembra davvero difficile smontare la comune convinzione che il sistema possa sostenersi soltanto se riuscirà e potrà continuare a “crescere” e consumare all’infinito. Eppure questo è ciò che tutti i governi occidentali (più correttamente le economie che li sovrintendono) perseguono prospettando questo unico possibile stile di vita alle popolazioni del cosiddetto primo mondo. Lo strumento principale di incanalamento nella gabbia dorata del “benessere” delle masse dell’Occidente è la pubblicità televisiva. Ed attraverso lo spregiudicato uso di esso il sistema economico riesce a privare della capacità critica milioni e milioni di persone. Ora siamo giunti al capolinea. Il mito della sostenibilità è stato superato. L’ecosistema è allo stremo. Tra i principali fattori, che hanno determinato la rottura dell’equilibrio ambientale globale vi è la mobilità privata. In Occidente l’incremento esponenziale delle auto private (che è vicina all’assurdo rapporto 1:1 auto/persona) in poco meno di sessant’anni (dalla fine della 2° guerra mondiale ad oggi) ha prodotto un formidabile “parco macchine” oggi stimabile in 2,7 – 3 centinaia di milioni di autoveicoli circolanti (35 milioni solo in Italia) che sono l’autentico tabù di questo decadente inizio del terzo millennio. Tabù che solo pochissimi hanno il coraggio di metter in discussione. Nel contempo il cittadino comune subisce uno spaventoso quotidiano bombardamento pubblicitario che lo ha ridotto sostanzialmente ad essere un inconsapevole ed obbediente adoratore del “feticcio di latta”. Dietro questa vergognosa istigazione al “consumo” di mobilità ci sono in realtà interessi economici enormi. Soprattutto le grandi compagnie mondiali del petrolio Exxon, Shell, BP, Chevron, Total, eccetera. Una forza d’urto con disponibilità finanziarie impressionanti, che sembra davvero impossibile poter ostacolare. Ci vorrebbe cultura e coscienza in ogni individuo. Ma questi attributi da tempo non fanno più parte della dotazione cerebrale dell’Uomo del “primo” mondo. Per di più a creare ulteriore confusione nelle già confuse teste degli emancipati abitatori del primo mondo ci sono i cosiddetti divulgatori scientifici, i vari Piero Angela, che nel magnificare le illimitate capacità della ragione e della scienza fanno credere che il tutto sia appunto nelle mani della ricerca, cui spetta di risolvere i problemi e che dunque tutti possano tranquillamente continuare nei comportamenti demenziali. Ciò fa parte del gioco. Perché il presupposto dello status quo economico è ottenere l’uomo vuoto di ogni alternativa a una dipendenza totale dal consumo, massimamente da quella di una mobilità perpetua e ad ogni costo. Per questo dunque le coscienze critiche risultano elementi destabilizzanti del sistema e quindi pericolosi, che vanno espulsi o emarginati. Fuori tutti gli eretici! Non è ammessa la contestazione, L’uomo del XXI secolo è un “tubo digerente”, come giustissimamente lo ha definito Alex Zanotelli, che lavora non per vivere ma per soddisfare sostanzialmente solo bassi bisogni materiali artatamente creati dall’industria, la cui “rinuncia” (qualora rientrasse tra le ipotesi) deve condurlo nello stato d’astinenza esattamente come accade in una vera e propria tossicodipendenza. Il tutto in una mortifera spirale di consumo di risorse ambientali ed energetiche e frenetica smania efficientista e produttivista. Mai con la mente vigile al presente, all’attimo fuggente, perché troppo impegnata a produrre “risorse” finanziarie ed economiche, ma perennemente rivolta a un domani che si vuole sempre insaziabilmente più ricco di materialità e di possibilità di consumare. Case (sempre più lussuose e vuote d'anima), auto (sempre più ingombranti e veloci), viaggi, ostentazioni di potenza, eccetera. E avanti così. Crescendo, crescendo, crescendo. Senza fine. I risvolti di tutto questo innaturale procedere si palesano attraverso la disgregazione sociale, l’espansione urbanistica inarrestabile, la costante diminuzione delle identità culturali, la sempre più evidente frenesia generale e un conseguente vertiginoso aumento dei delitti e delle psicosi, l’indiscriminato ricorso a sostanze stupefacenti, l’incapacità di dare un senso “altro” alla Vita di centinaia e centinaia di milioni di individui. Le conclusioni non le “tiro”. Però auspico che chi ha ancora cervello per capire, se può, faccia qualcosa. Ti ringrazio per l’ascolto.


Euro

Tesero, 11 marzo ’07
LA RISPOSTA (di Mario Vinante)
Egregio sig. Delladio,

ho letto con attenzione la tua lettera, e seppur il problema che tu sollevi sia, a mio modo di vedere, molto più complesso di quello che può sembrare, alcune considerazioni in risposta alle tue sollecitazioni desidero farle.

Innanzi tutto "suggerisci " di attivare la mia Associazione per organizzare una conferenza sui cambiamenti climatici. Ebbene ti farà piacere sapere che il 17 agosto abbiamo già inserito nel nostro calendario una conferenza proprio sul questo tema. Come vedi non siamo insensibili all'argomento, anche se questo non riguarda le scienze astronomiche e quindi non sarebbe un tema per così dire istituzionale. So, o almeno credo, che tu sia parte attiva di un gruppo ambientalista, quindi il suggerimento sarebbe più corretto se lo facessi io a te, piuttosto che viceversa. Chiunque può decidere di invitare un esperto per una conferenza.

Come certamente saprai, se segui la nostra Associazione, anche dall'esterno, in quanto non abbiamo mai avuto il piacere di averti come socio, ci occupiamo eccome di inquinamento, naturalmente nel nostro caso si tratta di inquinamento luminoso, e certamente non ti sfuggirà che una più adeguata e mirata illuminazione pubblica comporta un minor consumo di energia e quindi un minor spreco. Inoltre un nostro esponente fa parte del Comitato Scientifico Tecnico per Inquinamento Luminoso (CSTIL) in seno a Cielobuio, organizzazione nazionale che si occupa del tema. Infine posso dire che il netto miglioramento dell'illuminazione pubblica del nostro comune, è un pò anche merito nostro a seguito dei suggerimenti e pressioni fatte presso l'Amministrazione Comunale.
Quindi credo di poter dire che l'Associazione che ho il privilegio di guidare da quattordici anni, per quello che le compete, oltre che ad occuparsi di Cassiopea, di Saturno e del Pianeta Rosso, si occupa dell'argomento in modo continuo. D'altro canto non spetta di sicuro a noi salvare il pianeta da un esagerato consumo di energia.

Per quanto concerne il merito della tua missiva, e cioè l'esagerato utilizzo di energia derivante dagli idrocarburi e derivati, o più comunemente i combustibili fossili e la conseguente alterazione degli equilibri geologici, devo dire che se da una parte condivido le tue affermazioni, dall'altra dissento molto dalla tua visione della situazione e specialmente dalle soluzioni che proponi.
Premetto che non sono un esperto, quindi faccio considerazioni in base a quello che i miei occhi, la mia conoscenza e la mia sensibilità mi fanno vedere.
Possiamo senz'altro ammettere che le attività antropiche contribuiscono ad alterare lo stato della biosfera. (perlomeno per quanto rigurda l'effetto serra, differente è il discorso per il buco nell'ozono)
Non sono certo in che misura, e , a quanto ne so non è del tutto concorde nemmeno la comunità scientifica.
Non mi sento di bollare come stupidità il comportamento medio (perchè eventualmente è di questo si tratta, e non dello sconsiderato comportamento di qualche individuo) dei popoli occidentali, ma ormai non solo di quelli, perchè questo comportamento è dettato dai fattori più disparati, non bisogna dimenticare che il benessere materiale personale necessita di consumo di energia e che la società stessa ci propone di star meglio e noi stessi ricerchiamo il benessere, questo vale per tutti e sottolineo tutti. Oltre a ciò il nostro comportamento non si è modificato nel volgere di un giorno ma bensì un pò al giorno, per tutti i giorni per decenni. Cosa questa che ragionevolmente impedisce un cambiamento significativo dei comportamenti delle masse in quanto esso comporterebbe implicitamente un rivoluzionamento completo della società come la intediamo oggi, con tutto ciò che ne consegue. Comunicazione, cultura, divertimenti, spostamenti, ma sopratutto lavoro, tecnologia, salute e aspettative di vita subirebbero stravolgimenti non del tutto prevedibili.
Intendo dire che se ottant'anni fa i nostri nonni avevano l'aria pulita ma morivano a cinquantacinque anni, sfiancati dalle fatiche o per una banale infezione, forse stiamo meglio noi oggi con l'aria inquinata , ma viviamo ottant'anni e conosciamo il mondo. Questo vale per noi occidentali, ma in misura differente anche per i paesi del terzo o del quarto mondo che comunque beneficiano del benessere, infatti se oggi circa 800 mln di individui soffrono la fame su 7/8 miliardi di persone, un tempo la percentuale era ben differente e solo una minima parte per così dire viveva nel benessere come oggi tutti noi conosciamo, e al momento non esistono studi che dimostrino il crepuscolo di questo sviluppo.

Con questo non voglio dire che così va tutto bene, ma è senz'altro complicato sentenziare cosa dobbiamo e cosa possiamo o non possiamo fare e chi deve limitare il consumo e come, perchè banalizzando, ma non poi tanto, fare quattro passi in più fa certamente bene, riferito all'individuo, ma meno chilometri significa anche meno automobili e meno posti di lavoro.
In quanto alla ricerca, trovo profondamente sbagliato non riconoscerle il ruolo e i meriti che le spettano, che è quello di capire i principi di funzinamento e conoscere i meccanismi del mondo che ci circonda, dopodichè attraverso di essa possiamo curare le malattie ma anche scrivere e-mail, abitare in case tecnologicamente avanzate e confortevoli, spostarci per studio lavoro o divertimento, ma anche usufruire di energie rinnovabili. La medicina giusta ancora non c'è ma credo che solo la ricerca, possa passo dopo passo trovarla. Oggi, come dici in Italia abbiamo 35 mln di autoveicoli, ma questi consumano molto meno ed inquinano singolarmente molto meno di 10mln di veicoli di 30 anni fa. Certo, ci sono in ballo interessi economici enormi, ma non mi scandalizzo per questo dal momento che ne beneficio, come tutti del resto.

I divulgatori come Piero Angela che tu citi non fanno altro che portare alla conoscenza del popolo, tramite, ancora una volta i mezzi di informazione, che consumano energia, argomenti che l'uomo di cinquant'anni fa nemmeno si poneva all'attenzione, semplicemente perchè non li conosceva, ma per fare un esempio, la desertificazione di alcune aree del pianeta era in atto già prima che i nostri nonni nascessero. Ma lo stesso vale per la conferenza che ci suggerisci di organizzare e che come ho già detto abbiamo già in calendario.

Non ultimo, la ricaduta in termini benefici dei vari programmi NASA Gemini e Apollo per non parlare del più recente Voyager e di tanti altri è sotto gli occhi di tutti, anche se ha comportato investimenti e consumi enormi.
Oggi tutti ammiriamo la crescita esponenziale di paesi come la Cina e l'India, ma questi consumano come l'Europa non ha mai consumato, ed esemplificando sono tutti felici di acquistare il telefonino cinese o coreano che non costa nulla, poi se è stato costruito usando catene di montaggio dismesse da noi vent'anni fa in fabbriche dove i diritti dei lavoratori come li conosciamo noi non esistono, o in fabbriche poco sicure con orari per noi improponibili, fa lo stesso.Ma non bisogna dimenticare che se questi Paesi possono offrire questi prodotti è perchè hanno fatto enormi investimenti in termini di ricerca.

Le fonti rinnovabili se da un lato vanno verso un risparmio in termini di combustibili fossili e di conseguenza una minore emissione di CO2 , dall'altro hanno costi e non solo economici non sempre sostenibili dai comuni cittadini. Se tutti montiamo pannelli solari o pale a vento o comperiamo auto eletrriche e per questi vogliamo contributi pubblici, altrimenti i vantaggi si ridurrebbero notevolmente, le istituzioni fallirebbero e questo senza considerare gli impatti ambientali ( da notare che oltretutto senza ricerca oggi non esisterebbero ne pannelli solari ne impianti eolici ne i moderni impianti a biomasse ne le auto elettriche che fraparentesi inquinano eccome) e la comunque minima resa di questi impianti che pur in determinate situazioni sono senz'altro da favorire. Figuriamoci se questi costi li devono sotenere gli Stati, quali sarebbero le richieste ai cittadini in termini di tasse, visto e considerato che una buona fetta delle entrate statali che poi si tramutano in welfare provengono dalle accise sui carburanti.
Bisogna mettere tutti i pesi sulla bilancia e non so se questo viene sempre fatto.

Un discorso diverso merita il nucleare che al momento è l'unica fonte di energia relativamente pulita. In questo caso, il costo da pagare è in termini di sicurezza per quanto riguarda lo smaltimento delle scorie (le centrali di nuova e nuovissima generazione riducono i rischi di un disastro nucleare, che può pur sempre succedere, a livelli accettabili) bisognerebbe sacrificare qualche sito in aree desertiche e sicure in termini tellurici e comunque lontanissime dalle zone abitate in attesa di riuscire (grazie alla ricerca) a trovare metodi di smaltimento più efficaci, magari i vulcani , ma anche questo discorso è molto complicato perchè non sappiamo come sarà il nostro pianeta fra diecimila anni. Sperando di arrivare un giorno a governare la fusione nucleare.

Quello che intendo dire è che non credo possiamo fare a meno di energia, anzi ne avremo sempre più bisogno, ma la gente comune credo possa far ben poco, forse molto di più potrebbero fare le istituzioni, naturalmente tenendo ben presente le necessità del mondo evoluto come quello in cui noi tutti viviamo e sfruttiamo.
Come vedi questo è un discorso che potrebbe andare avanti all'infinito, solo esprimendo opinioni che non necessariamente sono condivisibili, ma comunque non prive di fondamento.

Quello che penso è che sia troppo difficile saper cosa fare e troppo facile pretendere di saperlo. Quello che invece so è che tutti vogliamo energia ma nessuno vuole le centrali, di qualunque tipo esse siano, alla stessa maniera che tutti produciamo immondizia, ma nessuno vuole la discarica.
Intendo dire che l'acqua calda non l'ha inventata nessuno....

Grazie dell'attenzione

3 commenti:

  1. Caro Orco, ti invito a visitare il sito di Mario Agostinelli http://www.marioagostinelli.it/wordpress/ e a scaricare questa presentazione del contratto mondiale sull'energia http://www.marioagostinelli.it/documenti/Energia_%20Contratto_presentazione_lunga_def_NOV_2006.zip Penso troverai entrambi molto interessanti.
    Uomo mantice http://ancialibera.blogspot.com/

    RispondiElimina
  2. Caro Orco, finalmente una voce fuoro dal coro, mi permetto di segnalarti qualche altro indirizzo di siti che penso potrai trovare interessanti:
    http://www.orgoneitalia.com/
    http://www.sciechimiche.org/
    http://www.arcoiris.tv/
    http://www.disinformazione.it/
    ..fammi sapere..
    Ciao,
    Uomomantice

    RispondiElimina
  3. Caro Orco, finalmente una voce fuoro dal coro, mi permetto di segnalarti qualche altro indirizzo di siti che penso potrai trovare interessanti:
    http://www.orgoneitalia.com/
    http://www.sciechimiche.org/
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